Quante volte, in questo periodo, avete sentito amici, colleghi e/o parenti lamentarsi della difficoltà di trovare un appartamento in affitto o in vendita a San Marino e quanti invece si sono visti alzare arbitrariamente il proprio canone di affitto mensile?
La risposta è semplicissima: tantissime. Con l’entrata in vigore della legge di assestamento di bilancio, approvata dal Consiglio nella seduta di settembre, il limite massimo sul quale viene calcolato il contributo statale sui mutui “prima casa” è aumentato da 130.000 euro a 170.000 euro. Accogliamo con favore tale intervento legislativo, però, come GDC, riteniamo fondamentale che continuino ad essere adottati provvedimenti volti a soddisfare le esigenze abitative dei nostri giovani.
Al contrario degli sessanta-settanta, quando i nostri genitori avevano la nostra età, nello scenario economico attuale, per un giovane risulta difficile cercare una propria abitazione a causa della crescente inflazione, l’aumento dei tassi di interesse e dei canoni d’affitto. Inoltre, qualora i giovani abbiano un impiego lavorativo, diventa sempre più difficile risparmiare e avere risorse da investire nel loro futuro. Questa spirale negativa inficia anche la capacità di soddisfare le rilevanti garanzie richieste dalle banche al momento della stipula di determinati contratti bancari ed è aggravata a causa della difficoltà nell’individuare appartamenti disponibili in territorio. Tutto questo rende evidente quanto oggi un giovane per riuscire a soddisfare la propria esigenza di “sentirsi indipendente” debba in realtà appoggiarsi sull’aiuto dei propri genitori o nonni. Questa ultima riflessione ovviamente apre ad una ulteriore domanda: ma tutte le famiglie hanno questa fortuna?
Come GDC riteniamo che debbano essere adottate politiche volte alla riqualificazione di immobili, già costruiti ma non ultimati o da ristrutturare (i famosi NPL), al fine di ottenere un aumento dell’offerta di abitazioni disponibili per i giovani che intendono costruirsi una propria autonomia. Sarebbe inoltre opportuno valutare misure volte ad incrementare l’offerta e incentivare la stipula di contratti di affitto tra privati su immobili sfitti. Una possibilità può essere rappresentata dall’introduzione di un credito d’imposta a favore di proprietari di civili abitazioni che concludano contratti di affitto. Questa agevolazione dovrà essere concessa a condizione che il canone annuo determinato in detti contratti sia congruo, in relazione al prodotto tra metri quadrati e valore unitario al metro quadrato in base ad elementi oggettivi.
Nonostante la materia sia molto complessa, articolata e ha effetti su differenti ambiti del diritto (quali diritti soggettivi, diritti di proprietà), riteniamo che non sia più sostenibile non intervenire, in quanto da questa problematica traggono origine, in parte, dei gravi fenomeni sociali quali il calo demografico e il conseguente invecchiamento della popolazione. Come GDC riteniamo che questa situazione e l’argomento in oggetto debbano impegnare tutte le forze politiche sammarinesi, sia di maggioranza sia di opposizione, e soprattutto l’intero Congresso di Stato ad adottare delle possibili soluzioni.