Ci avviciniamo a grandi passi verso la fine dell’attuale legislatura e verso l’inizio della campagna elettorale che traghetterà il Paese fino alle prossime elezioni. Abbiamo assistito in queste ultime settimane a improvvise fughe in avanti, ai cambi di casacca e ai roboanti annunci delle forze politiche, alcune delle quali sembrano maggiormente focalizzate sulla costruzione del consenso in vista della chiamata alle urne anziché sulle esigenze reali, attuali e tangibili della comunità sammarinese.
Per questo motivo, come Giovani Democratico Cristiani, ci sentiamo di rivolgere un appello a partiti e movimenti, di maggioranza e opposizione, affinché la frenesia pre-elettorale non faccia perdere di vista quello che riteniamo essere un tema dirimente e di vitale importanza per il presente (e il futuro) della nostra Repubblica. Il riferimento naturalmente è all’Accordo di Associazione con l’Ue e alla ‘firma’ che permetterà finalmente di ufficializzare e di rendere pienamente operativi i termini del negoziato.
Un Accordo che è destinato ad influenzare ed orientare ogni aspetto della pianificazione strategica, politica, amministrativa e finanziaria di San Marino da qui ai prossimi anni. Una pietra miliare, con la quale è impossibile non misurarsi e che dunque costituisce uno spartiacque tra il prima e il dopo, tra ciò che la nostra Repubblica è ora e ciò che diventerà domani nel mondo quando l’Accordo sarà pienamente recepito e implementato attraverso protocolli specifici e adeguamenti normativi.
Comprendiamo che in tanti oggi ragionano esclusivamente di coalizioni, programmi elettorali, spartizione di poltrone e di fantomatiche date per la convocazione delle elezioni come anche i social media ci confermano, ma noi GDC riteniamo che l’interesse del Paese e le sue prospettive di sviluppo legate all’Accordo debbano necessariamente essere poste al centro. Chi non abbraccia questa prospettiva dimostra una scarsa sensibilità alle necessità impellenti e ai bisogni concreti di San Marino e dei sammarinesi che potranno sì, essere oggetto di discussione e confronto, ma solo una volta che il traguardo rappresentato dall’Accordo di Associazione sarà pienamente raggiunto.
Sarebbe una vera utopia pensare di addivenire ad una firma così rilevante per tutti noi con un Consiglio Grande e Generale in ordinaria amministrazione e con un Paese privo di un Governo e di una maggioranza. Come GDC, riteniamo che l’Accordo di Associazione debba essere considerato la priorità assoluta e per questo il nostro appello è che la definizione dello scioglimento del Consiglio Grande e Generale tenga conto di tutto questo, auspicando che il nostro messaggio arrivi e sia fatto proprio da tutte le forze politiche serie e responsabili che hanno a cuore le tante opportunità che deriveranno dal rafforzamento della nostra integrazione con l’Europa.
Ufficio Stampa GDC