Il calo allarmante della natalità ci costringe a porci domande essenziali sul significato della vita, sull’importanza delle relazioni a cominciare da quelle affettive, sull’utilità che vogliamo dare alla nostra esistenza, sulla gerarchia dei valori che guidano le nostre scelte. Un calo dunque che non è solo un campanello d’allarme per il nostro futuro demografico, e di conseguenza anche della tenuta dell’intero welfare state sammarinese, ma è anche uno stimolo per ripensare e rinnovare il nostro tessuto sociale ed economico.
Se oltre all’aspetto economico uno dei punti nodali è la conciliazione della vita privata con quella lavorativa, allora la soluzione non risiede nelle vie convenzionali ma piuttosto in un approccio innovativo ed integrato di allineamento delle necessità familiari con quelle delle imprese. Ora la domanda è: come possiamo stimolare la natalità e, allo stesso tempo, rafforzare le nostre aziende?
La collaborazione tra aziende, politica, istituzioni e parti sociali diventa l’unico modello valido per sviluppare strumenti che supportino le famiglie e incrementino la competitività delle aziende. Molti Paesi stanno affrontando la stessa sfida, ma San Marino potrebbe, e dovrebbe, diventare un laboratorio di idee innovative sia per invertire il trend negativo delle nascite, agendo su tutte le leve possibili per togliere tutti gli ostacoli a quanti vogliano diventare genitori, sia perché questo non diventi unicamente un costo, per lo Stato o per le aziende, bensì possa essere anch’esso una leva di sviluppo. Dobbiamo cambiare la percezione di ciò che rende un’azienda attraente per i talenti, perché in un mercato del lavoro sempre più competitivo, lo stipendio non è più l’unico elemento di attrazione. La qualità della vita, la flessibilità lavorativa, il supporto per la cura dei bambini e il benessere dei dipendenti sono diventati aspetti essenziali: un ambiente di lavoro che valorizzi questi elementi può essere un potente magnete per i migliori talenti, trasformando il benessere dei dipendenti in un vantaggio competitivo tangibile.
Competitività che è proprio ciò che le imprese sammarinesi ricercano da tempo, stante la crescente difficoltà di reperire competenze e professionalità, che dal mercato interno ora si palesa anche nei confronti del circondario. È fondamentale ascoltare anche i nostri imprenditori e declinare le loro idee con le esigenze di un equilibrio tra lavoro e vita familiare che richiedono, in particolare, le lavoratrici. Solo così si potrà decidere quale tipo di supporto e quali scelte politiche siano più efficaci.
A mio avviso e in base alla mia esperienza di lavoratore e soprattutto di padre e marito, San Marino ha le potenzialità per sviluppare un modello di welfare aziendale innovativo e su misura, che rispecchi le specifiche esigenze di imprese e famiglie e che possa servire da esempio a livello internazionale.
Non si tratta solo di una questione di strumenti e incentivi, ma di un cambiamento culturale più ampio che ponga al centro il benessere delle persone. Attraverso un approccio collaborativo, innovativo e centrato sulle persone, possiamo trasformare questa sfida in una straordinaria opportunità per forgiare un futuro prospero per la popolazione sammarinese.
Maurizio Tamagnini
Membro GDC