Simona Casali
Buongiorno a tutti. Grazie Presidente.
Con molto piacere e soddisfazione offro questo mio primo contributo al congresso dei GDC, in vista anche del 75° anniversario della fondazione del Partito Democratico Cristiano Sammarinese. Un partito in cui mi sono sempre riconosciuta, sia per i valori che per la sua storia e che mi ha dato la possibilità di diventare parte attiva proprio grazie alla partecipazione al movimento Giovanile. La partecipazione alla vita politica del Paese, la promozione di iniziative culturali e sociali, assieme all’impegno reciproco nel trovare il modo di valorizzare il bene comune è una grande ricchezza per ogni uomo (e donna)… e vivere queste esperienze da giovani ci aiuta ad avere una visione più chiara del futuro e della società in cui vogliamo vivere. Questo è il principale motivo che mi ha spinto a partecipare ai GDC. E, se devo essere veramente sincera, sono felice di aver trovato anche un gruppo di persone affiatate, motivate, con cui ho passato piacevoli momenti di confronto, in cui si è saputo anche scherzare, per mantenere vivo quel legame che ci porta ad incontrarci sempre con piacere ed interesse.
Al Congresso chiedo che venga posto come obiettivo un punto che ritengo sia molto importante ed in linea con il tema “Ieri, oggi, domani… perseverare per il bene comune”, ossia come rinnovare l’interesse dei giovani verso il nostro Paese. Per realtà come San Marino investire sui giovani è significativo per diversi aspetti, dalla tutela dell’essere sammarinese alla garanzia del mantenimento di ogni nostra libertà ed autonomie. A partire dalla classe dirigente ed in cascata su tutto il sistema sociale abbiamo bisogno di persone legate al territorio, competenti e che vedano il proprio futuro e quella della propria famiglia all’interno della nostra amata Repubblica. A questo importante obiettivo dobbiamo lavorare in 2 modi. Il primo è quello che noi giovani possiamo fare, perché se siamo cittadini del nostro amato Paese dobbiamo assumerci anche impegni e responsabilità. Il secondo è far sentire la nostra voce alla comunità, partendo proprio dal Partito.
Per questi motivi voglio ringraziare i tanti ragazzi che non si limitano alle sole attività politiche, ma si impegnano anche nel sociale. Tra le tante associazioni meritevoli, cito con piacere Rinascita Culturale che continua in questo importante lavoro.
Vorrei passare un messaggio al PDCS. Chiedo che si faccia interprete del nostro desiderio di offrire più occasioni per dare spazio ai giovani, e che non siano necessariamente legate al solo divertimento. Anche la cultura e l’imprenditoria sono importanti elementi di attrazione. Proprio ora che si sta affrontando un passaggio molto importante nei rapporti internazionali, con l’Accordo di Associazione Europea, dovremmo mantenere alta l’attenzione affinché il nostro paese sia veramente attrattivo per i ragazzi. Vorrei fare un ringraziamento sincero al Presidente uscente (Lorenzo), a tutti i membri degli organismi del movimento e dei gruppi di lavoro per aver mantenuto vivo lo spirito di partecipazione. Questo è anche il mio augurio per chi si assumerà la responsabilità nel continuo dei lavori. Spero che il nostro movimento cresca e possa aggregare sempre più giovani legati dall’amore per il nostro Paese.
Grazie
Maurizio Tamagnini
La società di ieri, oggi, domani
Tornando indietro di qualche anno, riferendomi alla mia adolescenza, ho vissuto in un contesto sociale dove era più facile interagire con le persone, non c’era la necessità di isolarsi ed utilizzare quelli che oggi chiamiamo comunemente “social media” , per fare conversazione, nascondendosi dalla realtà, perché le nuove generazioni stanno crescendo in condizioni storiche, sociali, culturali, tecnologiche diverse. Per entrare a contatto con i ragazzi ho partecipato ad una serata a tema, dal titolo “messaggio in bottiglia”, organizzata da un’associazione di San Marino, svoltasi nel luogo ad oggi di maggior affluenza giovanile presente in territorio. Si chiedeva loro di rispondere a domande in totale libertà di pensiero essendo erogate in forma anonima. In questo modo ho avuto la possibilità di potermi relazionare personalmente con loro ed ascoltare e chiedere il loro parere, su ciò che desiderassero cambiare o migliorare all’ interno della nostra Repubblica. Dal mio punto di vista, le loro risposte sono state davvero curiose ed interessanti, e, nonostante la loro giovanissima età, ho constatato che i giovani non si sentono ascoltati dagli adulti, anzi, si sentono abbandonati a se stessi. Alcuni di essi presentano una particolare fragilità, un disadattamento sociale che li porta a sfogare le loro frustrazioni abbandonandosi all’assunzione/abuso di alcool. Questo dovuto anche dal fatto che molto spesso i genitori sono assenti nella vita dei propri figli, dedicando più tempo alla vita lavorativa o alle proprie ambizioni, anziché intraprendere un percorso di comprensione e collaborazione con loro per farli crescere, sostenerli nei passaggi rituali dell’infanzia, dell’adolescenza e nella trasformazione in giovani adulti, autonomi, autosufficienti psicologicamente, in grado di affrontare al meglio la vita sociale, di lavoro, di relazione e di coppia. Per cui inutile paragonare la società di ieri a quella di oggi, diventata più moderna, non per forza migliore o peggiore di quelle che sono venute prima, semplicemente perché diversa. Sono fermamente convinto che la politica si debba adeguare, è importante tornare al passo con i tempi ricreando quel legame di coinvolgimento con tutta la popolazione ed innanzitutto con le nostre future generazioni. E’ necessario creare per i nostri giovani più opportunità in questa società. Una forte preoccupazione che sta colpendo oggi la nostra Repubblica è il cospicuo calo delle nascite con solamente 205 bambini nati nel 2022, 115 in meno pari al -36% in dieci anni. Sicuramente, una prima causa è legata ad un fattore culturale, che evidenzia una minore propensione dei nostri giovani alla genitorialità, basti pensare che ad oggi l’età media per le madri si è alzata a circa 32 anni e per i padri, a 35 anni circa. Cresce sempre di più la voglia di indipendenza e la ricerca di affermazione professionale e questo porta ad una tendenza a procrastinare l’entrata nella vita adulta. Una seconda causa, malgrado desiderino diventare genitori, è che i giovani spesso e volentieri non possono permetterselo, in quanto non hanno o non riescono a trovare un lavoro stabile, soprattutto per le donne in giovane età. E’ bene ricordarsi che una società senza figli, è una società incapace di proiettarsi nel futuro. Se si vuole cambiare la società del “DOMANI”, è importante che cambiamo noi adulti. Penso sia opportuno rieducare la società, e, quindi rieducare la genitorialità per poter trasmettere i valori ai figli e renderli responsabili nei confronti della realtà virtuale. E’ nostro compito far comprendere ai giovani che è bene costruire relazioni sane negli ambienti di appartenenza. I politici devono lavorare affinché si mettono a disposizione nuovi spazi per le nuove generazioni nei quali ci si possa relazionare e condividere ideali, esperienze, al fine anche di potersi relazionare serenamente e in maniera costruttiva.