L’intervento al XVIII Congresso dei GDC del Segretario – Emanuele Cangini

Oggi celebriamo il nostro XVIII Congresso da un titolo profondo ieri, oggi, domani perseverare per il bene comune. Un titolo che racchiude l’essenza della nostra società e del saper vivere in comunità. Impossibile non citare le parole di Aristotele “ l’uomo è un essere politico che vive grazie alla città e all’interno di essa. La politica è l’obiettivo ultimo, che organizza le relazioni tra gli uomini; il suo principio di azione è il bene maggiore della città, il bene perfetto che basta a se stesso, il bene umano”. Per Aristotele tra etica e politica esiste un nesso molto stretto creando virtù e legami tra gli uomini, legami che al giorno d’oggi sembrano sempre più deboli ed esili. Il legame tra noi giovani e la politica è una questione importante in molte società. Negli ultimi anni, tuttavia, è diventato evidente che questo legame si stia indebolendo. I giovani sono sempre meno interessati alla politica e sempre meno impegnati nelle attività politiche, infatti gli ultimi dati ISTAT raccolti, segnalano un calo dell’interesse dei giovani tra i 18 e i 34 anni del 30%. In pochi votano ma ancora di meno sono intenzionati ad intraprendere nel proprio percorso professionale un’esperienza politica. Esistono molte ragioni per questo fenomeno, ma una delle più importanti è la mancanza di fiducia nelle istituzioni. Spesso, come giovani, riteniamo che la politica ed i politici non siano in grado di rispondere alle nostre esigenze e preoccupazioni. Questo atteggiamento di sfiducia può portare alla disaffezione e all’apatia politica. E’ importante che come giovani ci impegniamo attivamente nella vita pubblica. Rappresentiamo il futuro del nostro Paese e il nostro coinvolgimento è essenziale per garantire nuove prospettive ed un futuro migliore.

La domanda che ci poniamo è come le istituzioni politiche ci possano coinvolgere.

In questo contesto come Giovani Democratico Cristiani, con tenacia e tanta perseveranza, abbiamo sempre adottato una via basata sull’ascolto, sulla formazione includendo programmi di formazione politica, programmi di mentoring, elementi di discussione, spunti e materiale su argomenti specifici, strettamente correlati alle esigenze di San Marino e dei suoi abitanti. Dobbiamo costruire una strada che delinei con chiarezza i nostri ideali, cristiani e liberali, il nostro modo di porre la persona al centro, accentuandone le doti, facendola emergere in una società dove esistano sia diritti e doveri e non solo i primi. E’ essenziale e determinante inoltre, che i giovani siano incoraggiati a esercitare il loro diritto di voto e a partecipare attivamente alla vita politica. Dobbiamo comprendere che la politica ha un impatto diretto sulla nostra vita e sul nostro futuro e che la nostra partecipazione è importante per garantire una società più giusta e equa, con l’obiettivo di assimilare le competenze necessarie per muoverci con disinvoltura e autorevolezza nei diversi contesti, nazionali ed internazionali. In sintesi, il legame spezzato tra giovani e politica è un problema rilevante, ma ci sono soluzioni possibili per ricostruire questo legame.

La politica deve fare di più per comprendere meglio le nostre esigenze e preoccupazioni, ma come giovani, a nostra volta, dobbiamo, con coraggio, partecipare attivamente alla vita politica ricostruendo insieme quel legame con serietà e sincerità.

Vogliamo metterci in gioco e per farlo occorre che ci sia un drastica svolta politica abbandonando disaffezioni e contrasti, adottando risposte tangibili, comprensibili, trasparenti e lungimiranti rispetto a quelli che sono i problemi.

Solo così sarà possibile costruire un futuro migliore per tutti.