Il dibattito avvenuto in Consiglio Grande e Generale nella seduta del 26 ottobre ha finalmente mostrato alla cittadinanza l’esistenza di un’Aula estremamente unita nel sostenere la necessità di concludere l’Accordo di Associazione di San Marino all’Unione Europea entro dicembre 2023. Nonostante alcuni consiglieri abbiano posto dubbi rispetto a modalità, contenuti, ed alcuni elementi inerenti lo stesso accordo, l’intera Aula consiliare, a seguito del dibattito, ha riconfermato il mandato al Segretario di Stato agli Affari Esteri nel proseguire la trattativa negoziale con la Commissione salvaguardando le specificità e gli interessi sammarinesi.
Noi GDC ci siamo sempre espressi in favore dell’associazione all’UE, descrivendolo più volte come “un treno che non possiamo perdere” o meglio un’opportunità che ad oggi non dobbiamo farci sfuggire. La domanda che il Paese dovrebbe porsi, effettuando un ragionamento al contrario, riguarda la sostenibilità di eventuali costi sociali ed economici che sosteremmo nel sottrarci dall’Accordo.
Un quesito la cui risposta sarebbe da ricercare nelle parole dei consiglieri più scettici nei cui interventi sono stati espressamente palesati forti dubbi, perplessità ed un comprensibile timore verso il futuro, trasmettendo al contempo un messaggio chiaro e semplice: l’accordo oggi è più che mai vitale per San Marino e non più rinviabile.
Ricordiamoci che siamo noi ad aver bisogno dell’Europa, non il contrario.
Rileviamo con estremo piacere lo sforzo di tutte le fazioni politiche nel ricordare la diversità tra i concetti di Associazione e Adesione. Nonostante ciò questo genere di azioni sono ormai diventati insufficienti. È arrivato il momento in cui è necessario far comprendere alla cittadinanza il significato dell’accordo e cosa ne deriva da esso. Un apporto informativo che risulta sempre più impellente, specialmente in considerazione dell’eventuale richiesta di referendum, più volte sottolineata da consiglieri appartenenti a fazioni concordi all’associazione.
Le campagne di informazione fino ad oggi effettuate risultano ancora non adeguatamente permeate. Ciò ha permesso lo stazionamento e la diffusione di preesistenti luoghi comuni inerenti l’Unione Europea, mostrando l’Associazione un’azione analoga all’Adesione a titolo pieno.
Forti del ricordo dei passati referendum dove le strumentalizzazioni di alcune forze politiche l’hanno fatta da padrone, noi GDC non intendiamo sottrarci alla possibile consultazione popolare, a patto che questa abbia alle base una campagna comunicativa congrua ed indirizzata a tutte le fasce di popolazione. Quest’ultima infatti potrebbe chiedere ed ha la necessità di essere resa partecipe, direttamente ed indirettamente, alle decisioni del Paese ma noi GDC crediamo che ciò debba essere fatto nella maggior consapevolezza possibile. L’obiettivo delle campagne di informazione dovrebbe essere quindi quello di creare un pensiero critico, positivo o negativo, senza patteggiare per ideologie a favore o contrarie all’accordo con l’UE. Ricordiamo che questa scelta rappresenta anche e in larga parte uno scontro intergenerazionale.
In conclusione, la discussione affrontata in Aula ha evidenziato numerosi elementi meritevoli di approfondimenti. Il conseguente ordine del giorno approvato rende chiaro il compito affidato a singoli consiglieri e partiti, quello di trasmettere e spiegare alla cittadinanza i temi e i termini dell’Accordo di Associazione all’Unione Europea. Auspichiamo quindi che tutte le forze politiche ed i rappresentanti del popolo sammarinese si impegnino al fine di rendere più efficiente ed efficace l’informazione fino ad oggi fatta, assumendo al contempo una funzione pedagogica, formativa ed educativa.
Ufficio Stampa GDC