L’autonomia di San Marino a livello internazionale, tanto discussa in questo periodo di avvicinamento all’Accordo di Associazione all’Unione Europea, non è sempre stata formalmente riconosciuta. A questa importante tematica è stata dedicata la conferenza pubblica organizzata dal PDCS dal titolo “Dall’amicizia protettrice all’accordo di associazione – Il cammino nel riconoscimento della piena sovranità di San Marino”, che si è tenuta mercoledì 7 giugno u.s.
Il dibattito della serata si è aperto con il prezioso intervento del Prof. Marino Cecchetti che ha illustrato approfonditamente l’intensa attività diplomatica ed istituzionale svolta da Federico Bigi, finalizzata ad ottenere l’eliminazione dell’espressione “amicizia protettrice” dalla Convenzione Italo-Sammarinese, obiettivo, raggiunto nel 1971, il quale ha rappresentato per la Repubblica di San Marino il formale riconoscimento della propria autonomia a livello internazionale.
Siamo consapevoli (e condividiamo) la volontà dei cittadini sammarinesi di avere la certezza di poter veder sempre garantita e riconosciuta la tanto amata indipendenza e sovranità del nostro Paese, ma al contempo, proprio grazie alle parole soprariportate, siamo portati a condividere con i lettori la seguente riflessione.
L’attuale scenario internazionale, sempre in continua evoluzione, ha chiaramente evidenziato quanto sia complicato per la nostra Repubblica competere a pari condizioni con gli Stati Membri dell’UE e soprattutto ha evidenziato la difficoltà di reagire, da soli, a potenziali rischi imprevedibili ed improvvisi. Su questo punto, tralasciando tutti gli aspetti sociali, economici, fiscali e sanitari che l’Accordo porta con sé, desideriamo lanciare la seguente provocazione… Associarsi all’UE diminuirebbe veramente l’indipendenza e la sovranità di San Marino? Oggi, fuori dall’UE, possiamo dire di essere totalmente indipendenti e sovrani oppure dipendiamo in parte dalle scelte di altri?
Gli avvenimenti di questi ultimi tre anni dovrebbero farci riflettere su quanto l’appartenenza ad un organismo sovranazionale possa essere essenziale per affrontare le continue sfide e accadimenti che questo mondo sempre più globale e interconnesso pone. Il primo esempio è stata la Pandemia; come non ricordarsi delle difficoltà, anche se esisteva un accordo firmato tra due Stati, dell’approvvigionamento del vaccino Covid 19; come non dimenticarsi che mentre San Marino emetteva per la prima volta il debito pubblico, utilizzato in parte anche per sopperire all’aumento della spesa sanitaria per fronteggiare la pandemia, l’Europa approvava un piano da 750 miliardi di euro da destinare a tutti i paesi aderenti e associati in risposta alla crisi pandemica. Come non ricordarsi degli interventi e della creazione di fondi per far fronte all’aumento dei prezzi dell’energia e oggi all’aumento dell’inflazione conseguente all’aggressione della Federazione Russa all’Ucraina.
Tanti sarebbero gli esempi da poter enunciare, ma crediamo che l’ultimo esempio da sottoporre sia quello più vicino a noi sia a livello temporale sia a livello di vicinanza. Cosa avrebbe fatto San Marino se fosse stata colpita soltanto in parte dalle alluvioni e frane verificatesi a Forlì, Faenza e Ravenna? Questi fenomeni metereologici estremi derivanti dai cambiamenti climatici, saranno sempre più frequenti e l’UE, alle popolazioni oggi colpite, ha già promesso che verrà attivato il fondo di solidarietà, noi avremmo fatto altro debito?
Concludendo vogliamo ringraziare il Prof. Marino Cecchetti, il moderatore della serata Prof. Michele Chiaruzzi, il segretario Politico e il presidente del PDCS e il Segretario di Stato agli affari Esteri.
Il contesto europeo ed internazionale è sempre stato per noi GDC la nostra colonna portante e anche nella serata del 7 giugno i vertici del PDCS così come nell’ultimo Congresso del Movimento Giovanile tenutosi l’11 marzo u.s., hanno riconosciuto e valorizzato, assieme ad altri protagonisti della vita politica, sociale e datoriale, l’importante attività politica portata avanti dal movimento giovanile in ambito internazionale, capace di permettere il raggiungimento di ruoli di rilievo e di spicco in organismi quali YEPP, EDS, IDC, e IYDU.
Come GDC intendiamo nuovamente rimarcare l’importanza di proseguire con la conclusione dell’Accordo, richiamando tutta la classe politica al senso di responsabilità nell’assumersi l’onere di non far perdere questa opportunità al paese.